VADEMECUM
del DIRIGENTE ACCOMPAGNATORE
Il Dirigente Accompagnatore ha il compito di sovraintendere alla “gestione sportiva” della squadra ed essere il “riferimento” della squadra verso la Società di appartenenza.
La chiarezza e la competenza del ruolo ricoperto, permette al Dirigente Accompagnatore di perseguire obiettivi importanti per il giusto equilibrio di società:
Il Dirigente Accompagnatore deve avere abilità relazionali, infatti, deve tenere i rapporti con giocatori, allenatori e genitori, per i quali funge da cuscinetto con la società, con i membri dello staff della squadra, oltre che con l’arbitro e i dirigenti delle squadre avversarie.
A tale figura è richiesto di svolgere molteplici compiti:
È importante sottolineare che i Dirigenti non sono al servizio dell’allenatore e tanto meno dei calciatori (all’allenatore compete unicamente la conduzione della squadra per quanto riguarda l’aspetto tecnico).
È necessario che tra le persone ci sia il rispetto dei ruoli assunti, senza sconfinare dal proprio ambito. In ogni caso il dialogo deve essere franco e se necessario i chiarimenti debbono avvenire subito, evitando sottintesi e malcontenti che possano coinvolgere terze persone.
Rapporto tra Dirigenti Accompagnatori e Organi Direttivi della Società.
Anche se è compito preciso dei membri del Direttivo decidere le strategie del lungo termine, le tattiche da applicare e gli obiettivi immediatamente operativi da perseguire, resta il fatto che ciascun Dirigente partecipa, in maggiore o minor misura, della funzione direttiva nei confronti dei suoi riferimenti. Ciò esclude che egli possa ridursi ad un puro esecutore di ordini altrui e neppure ad una diligente “cinghia di trasmissione”.
In ogni caso il Dirigente porta la responsabilità delle direttive societarie di fronte a coloro a cui sono indirizzate.
Rapporti col settore tecnico.
Sono i più abituali e frequenti, perché quotidianamente sono mille le occasioni per un contatto, un chiarimento, un colloquio.
Il buon andamento di una Società ben strutturata dipende da un equilibrio di ruoli diversi, dove ciascuno fa la sua parte senza invadere ed interferire in quella di un altro.
Rapporti coi giocatori.
Si precisa che tutto ciò che concerne la pratica sportiva, l’addestramento agonistico e la crescita del giocatore all’interno della squadra faccia capo esclusivamente all’allenatore e non al Dirigente. Sua funzione nei confronti dei giocatori è invece quella di garanzia sia della corretta applicazione delle direttive societarie e federali circa l’attività sportiva, sia del clima generale di collaborazione e di lealtà in cui deve svilupparsi l’addestramento totale dei giocatori delle squadre. I compiti non sono (salvo casi occasionali) quelli di intervento diretto ma piuttosto di stimolo e di controllo, in modo da rappresentare agli occhi di ciascun giocatore il volto della Società, che lo segue con attenzione specifica ed interessamento personale. Si tratta di un ruolo delicato, che richiede grandi doti di discrezione e di umanità, se un Dirigente lo interpreta con impegno, avrà mille occasioni per diventare un punto di riferimento che rende presente la Società nelle vicissitudini concrete della vita sportiva del giocatore, offrendogli una garanzia di sicurezza ed affidabilità.
Rapporti con le altre società sportive.
Normalmente i rapporti di un Dirigente si limitano ai contatti abituali in occasione delle trasferte della propria squadra. Eppure proprio in queste occasioni si esalta al massimo la funzione di rappresentatività di ogni Dirigente Accompagnatore. In quel momento, agli occhi di tecnici, dirigenti, giocatori e pubblico avversari, è lui ad impersonare a tutti gli effetti la Società. Dal suo comportamento, dalle sue reazioni, di ciò che egli dice e fa, gli altri ricaveranno un’impressione positiva o negativa, che subito estenderanno automaticamente all’intera compagine di cui egli è esponente. In questo rapporto sono spesso i piccoli particolari che fanno la differenza:
Spetta ad un buon Dirigente dare un’immagine favorevole di se stesso e della propria Società, curando che si realizzino tutti questi particolari di comportamento, garantendo la migliore organizzazione e serietà, intervenendo a calmare con decisione eventuali gesti di stizza od atteggiamenti di intolleranza. Solo l’esperienza ed il comportamento autorevole del Dirigente responsabile o Accompagnatore garantisce un rapporto corretto, equilibrato ed autenticamente sportivo con le altre Società.
Rapporti con i giudici di gara.
Possono essere la fonte del clima sereno di una competizione sportiva, ed evitare guai e contestazioni. In particolare:
Al di là di queste incombenze formali (che hanno peraltro una loro essenziale importanza), il Dirigente deve mettere a disposizione dell’arbitro per tutte le problematiche che quest’ultimo dovesse prospettargli al fine di garantire un corretto andamento della gara. Infine dovrà automaticamente prodigarsi per evitare occasioni d’attrito, attutire motivi di contrasto, calmare gli animi di tecnici e giocatori con una presenza assidua e rasserenante ai margini del campo e negli spogliatoi. In altri termini il suo rapporto di correttezza sportiva con l’arbitro, più che in adempimenti formali, si evidenzia con attenzione, riguardi ed interventi personali che nel complesso devono riuscire a creare il clima giusto, affinché il direttore di gara possa fare bene il proprio lavoro ed il confronto agonistico fili liscio sui binari della sana competizione sportiva.
Rapporti con genitori e familiari dei tesserati.
Di solito i parenti dei nostri ragazzi sono portati a vedere tutti gli aspetti dell’addestramento e della partecipazione alle gare solo in funzione dell’affermazione personale del loro piccolo “campione”.
A tal fine non esitano ad assillare tecnici e dirigenti con sollecitazioni, raccomandazioni, pressioni di ogni tipo per ottenere un occhio di riguardo od un trattamento di favore per il loro ragazzo. Da questo tipo di interferenze non possano che nascere gelosie, malintesi, scintille di malumori destinati a divenire un incendio.
L’ingerenza di certi genitori determina comunque una noia e un disturbo non indifferente al lavoro dell’allenatore e dei compagni di squadra. Al contrario, la collaborazione intelligente dei genitori può aiutare a risolvere molti problemi, da quelli psicologici del ragazzo alle cento piccole incombenze organizzative. Il loro interessamento spontaneo può essere indirizzato utilmente a servizio della crescita della squadra. È questo il compito preciso del Dirigente.
I rapporti del Dirigente Accompagnatore con i genitori o parenti dei ragazzi delle squadre che ricadono sotto il raggio d’azione della sua responsabilità, devono consistere essenzialmente in un “filtro” intelligente che faccia da cuscinetto tra le diverse “spinte” della società e dei familiari. Le attenzioni di questi ultimi vanno indirizzate verso un appoggio esterno ed una collaborazione discreta, anziché verso un’interferenza ingombrante da “rompiscatole”, nel lavoro dell’allenatore, dei tecnici, della squadra in genere. Egli deve senza dubbio saperli ascoltare, cogliere con sensibilità umana esigenze o problemi particolari, ma nello stesso tempo deve rappresentare efficacemente la serietà, la correttezza, la decisione della società sportiva nel perseguire obiettivi di interesse generale.
Rapporti con la Federazione Calcio.
Sono estremamente ridotti in quanto tali rapporti fanno capo per loro natura alla Società nel suo insieme e, specificatamente, all’organo a ciò preposto, ossia alla Presidenza e al Segretario. Tuttavia in poche occasioni importanti deve essere il Dirigente Accompagnatore di squadra ad assumere un’iniziativa di rilievo basilare per lo sviluppo di futuri rapporti ufficiali. Tali occasioni si limitano normalmente a due casi specifici:
Si tratta di adempimenti formali elementari, che tuttavia mettono in gioco tutta la rappresentatività del Dirigente, perché solo dalla loro corretta e tempestiva presentazione dipende la possibilità di un futuro positivo esame di un caso irregolare presso gli organi federali competenti. Inoltre, al momento del nascere della questione nel campo di gioco, il Dirigente è l’unico qualificato a vigilare e ad intervenire: lui, e solo lui, può decidere dell’applicazione di norme federali ai fini di un giusto svolgimento della gara. In questo senso, egli interpreta un ruolo di collaboratore prezioso della Federazione per tutelare, a norma di regolamento, la correttezza dell’attività agonistica.
Compiti del Dirigente Accompagnatore.
In linea di massima i dirigenti saranno due per ogni squadra, dovranno invece essere tre per quello agonistico in base a quanto sarà evidenziato in seguito.
Vogliamo precisare chiaramente i principali compiti del Dirigente.
Durante gli allenamenti settimanali:
Prima delle gare:
Al termine della gara:
La presenza in campo.
Attività di base
Sarà cura del Dirigente leggere sul comunicato della Federazione i regolamenti relativi alla propria categoria in modo da poterne discuterne con gli Istruttori della propria squadra. Durante le partite il Dirigente dovrà essere vigile sui comportamenti degli istruttori e dei genitori sugli spalti e riferirne ai responsabili nel caso ci siano problemi.
Squadre con due istruttori
Squadre con un solo istruttore
Tutto come sopra tranne:
Attività preagonistica e agonistica.
È bene tuttavia, a mo’ di conclusione e come regola generale, ricordare ancora una volta che, al di là di deleghe ed incarichi ufficiali, ogni qual volta e per qualunque motivo un dirigente viene a contatto con un soggetto esterno, egli “di fatto” rappresenta la sua società agli occhi dell’interlocutore. Il suo comportamento e le sue dichiarazioni, anche se non definiti precedentemente a livello di dirigenza societaria e frutto di sua scelta personale, saranno comunque fonte di valutazione e di giudizi più o meno positivi sulla Società che rappresenta. È questa una grossa responsabilità d’immagine che ciascun dirigente porta in ogni ambiente e circostanza della sua attività. Ciò deve essere per lui motivo di riflessione e di preoccupazione per non sbagliare a figurare bene, ma anche di soddisfazione di fierezza per il fatto di essere l’ambasciatore dei valori sportivi ed umani per i quali la sua Società lotta e si impegna. La rappresentatività esterna è un “onere”, ma è anche un “onore” per ogni dirigente degno di questo nome.
ASD Zibido San Giacomo
info@asdzibido.it | asdzibido@pec.it | WhatsApp +39.02.90.00.25.23
seguici su
@asdzibidocalcio
info@asdzibido.it | asdzibido@pec.it
WhatsApp +39.02.90.00.25.23
Materiale di proprietà dell’A.S.D. Zibido San Giacomo
Vietata la riproduzione parziale o totale.